Le corrosioni dovute a correnti galvaniche non sono limitate ai motori, ma devono essere tenute in seria considerazione anche su scafi costruiti in metallo ed, in particolar modo, se in alluminio.
Chi come me non è più giovanissimo ricorderà alcuni casi di imbarcazioni prestigiose colate velocemente a picco proprio a causa di corrosioni galvaniche.
Ricordo ancora le risatine ironiche fatte alle spalle del professore di costruzione navale dell'Istituto Nautico "San Giorgio" di Genova mentre cercava di spiegarci che mettendo due materiali diversi dentro ad un limone si veniva a creare una sorta di pila elettrica. Con il tempo e con l'esperienza ho compreso l'importanza di quell'esperimento. Ora il limone è sostituito dall'acqua (sia di mare che dolce seppur con procedimenti leggermente diversi).
Per gli scafi in vetroresina ci si può preoccupare principalmente del motore che è costruito con materiali diversi ed in cui circola l'acqua per il raffreddamento. Dove c'è contatto tra due componenti realizzati con materiali diversi (elettrodi) quello costruito con materiale meno nobile tenderà a subire la corrosione.
Per cercare di limitare questo procedimento si ricorre ad anodi sacrificali. I più noti sono quelli di zinco, ma ne esistono anche di alluminio e magnesio. Non è assolutamente vero che questa sia "La Soluzione" del problema. Mi è capitato molto spesso di trovare componenti di motori altamente corrosi, mentre gli anodi sacrificali risultavano essere praticamente intatti.
Normalmente le correnti galvaniche hanno la loro maggiore influenza a barca ferma. Se la nostra barca è ormeggiata vicino a barche in metallo o con abbondanza di catenarie in acqua ci sono buone possibilità che queste corrosioni aumentino. Potrebbe essere necessario calare intorno alla barca anodi sacrificali collegati ad una treccia di rame il cui terminale dovrà essere portato al negativo della batteria. Collegarli a bitte o candelieri non serve a nulla.
Sono casi estremi, ma non così rari come si può pensare.
Naturalmente è importante un controllo periodico degli anodi sacrificali del motore che dovranno essere
sostituiti quando corrosi oltre il 50% delle loro dimensioni originali.
Prese di Corrente da Banchina.
Sarebbe bene evitare di lasciare collegata la barca alla presa di corrente 220V della banchina quando non è necessario. Questo è un invito a nozze per le correnti galvaniche.
Se proprio non si può evitare di farlo si può ricorrere ad un isolatore galvanico. Un accessorio non molto costoso e di facile installazione. E' sufficiente interrompere il cavo di
"massa" e collegare le due estremità all'isolatore.
Imbarcazioni con scafi metallici.
Normalmente il cavo negativo della batteria è collegato al blocco motore che funge come polo negativo per tutti gli accessori ad esso collegati (Motorino avviamento,
alternatore, ecc. ).
Se il motore è installato su imbarcazioni in ferro o, peggio ancora, in alluminio, questa soluzione deve assolutamente essere evitata se non si vogliono avere sgradite sorprese.
Quasi tutti i costruttori di motori marini sono in grado di fornirli dotati di impianti elettrici isolati, ossia tutti i cavi di polo negativo vengono collegati direttamente al negativo della
batteria. In questo modo non ci sarà collegamento elettrico tra motore e scafo.
Se il motore è dotato di candelette di preriscaldamento molto difficilmente sarà possibile isolarle, ma
visto che queste si attivano solo in fase di avviamento del motore, quindi per periodi molto brevi, non si avranno conseguenze evidenti alla formazione di corrosioni galvaniche.
Su queste barche sarebbe bene utilizzare il Trasformatore di Isolamento per la presa di corrente da banchina. La corrente fornita dalla rete nazionale è soggetta a cadute di
tensione che dipendono dai carichi. Queste cadute di tensione fanno sì che la massa della presa in banchina non abbia lo stesso potenziale dell’acqua di mare. Questo è il motivo per cui la
corrente attraversa la barca appena effettuato il collegamento.
.
Per eliminare questo tipo di corrosione si dovrà installare un trasformatore di isolamento fatto in modo tale da separare la corrente proveniente dalla banchina dall’impianto a 230V (o 115V)
della barca. Questo trasformatore elimina le correnti galvaniche proteggendo elica ed asse portaelica. Può anche dare una certa protezione in caso di prese di banchina o cavi difettosi.
Eliche per Piedi Poppieri e Saildrive
Accertarsi sempre che le eliche siano isolate elettricamente dal motore. Questo è una sorta di parastrappi in gomma che sopporta il momento torcente e crea un
isolamento elettrico tra elica e motore. Anche in questo caso controllare periodicamente gli anodi sacrificali.
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